Michelangelo Marchi (Miche) intervistato da Giancarlo Calciolari: "Poesia Visiva"
Michelangelo Marchi (Miche) intervistato da Giancarlo Calciolari 9 maggio 2022 - Cazzano di Tramigna (Vr) - A cura di Giancarlo Calciolari e Gianni Colacione Michelangelo Marchi, artista, ceramista, attore e testimone della “poesia visiva” Michelangelo Marchi nasce a Cazzano di Tramigna, piccolo paese della collina veronese, il 03/07/1948. Frequenta il liceo scientifico a Verona e poi la facoltà di veterinaria a Parma. Si avvicina all'arte e alla tecnica della ceramica gradualmente e in modo autonomo, attraverso viaggi di studio e frequentazione di laboratori artistici e artigianali in Italia e all'estero. Vive e lavora a Cazzano di Tramigna in via Molini, 9, dove gestisce una bottega di ceramica dal 1980. Ha partecipato a mostre e manifestazioni proponendo forme e colorazioni originali, personalizzate con la tecnica del lustro metallico.
- 1984 Verona - casa di Giulietta
- 1985 Verona - galleria al Tarlo
- 1987 Vicenza - fiera della ceramica
- 1990 New York - Vissi d'Arte gallery
- 1991 Illasi, Verona - Domus Jani
- 1992 Menphis, Tennessee - Bingham Kurts gallery Soave, Verona - Un giardino d'oriente Chicago - New Art Forms Exposition
- 1993 New York - Vissi d'Arte gallery New York - Archetype gallery
- 1994 New Jersey, Newark Museum - the Painterly Pot Pordenone, galleria la Roggia - Il Piacere dell'Ignoto
- 1995 New York
- Archetype gallery Una nota del critico d’arte Nicholas Dawes, New York “Michelangelo Marchi a Vissi d’arte, New York” Questo piccolo spazio (che prende il nome da un'aria di Puccini) è da oltre due anni l'esclusivo porto d'ingresso negli Stati Uniti per le ceramiche d'arte italiane all'avanguardia, sotto la direzione di Susan Gilgore, esperta e convincente sostenitrice della piccola scuola di ceramisti italiani moderni che utilizzano smalti a lustro avanzati, rappresentata a Vissi D'Arte da Michelangelo Marchi. Marchi, nato vicino a Verona nel 1948, ha iniziato a lavorare professionalmente la ceramica a metà degli anni Settanta, dopo aver studiato con Marco Tadolini, suo mentore e pioniere italiano della tecnica a lustro. La produzione di Marchi è costituita da oggetti ornamentali in piccole serie illimitate. Sono tipici i vasi, le jardinières, le ciotole e i piatti, tutti prodotti in getto, ad eccezione di una serie di specchi da parete modellati a lastra, originariamente realizzati su commissione. Le forme variano dalla tradizione persiana, quasi orientale e giapponese a espressioni personali come il vaso intitolato sfera. Questo è il più grande della gamma Marchi e l'unico modello decorato su un ingobbio bianco opaco, in una tecnica che il ceramista chiama maiolica. La maggior parte dei vasi presenta una finitura lucida ricca e di grande successo. Marchi ottiene questa lucentezza utilizzando tecniche avanzate e un po' sorprendenti, tra cui l'uso dello zucchero come catalizzatore introdotto. Una tecnica innovativa di Marchi è l'applicazione di composti ossidanti alle superfici dei manufatti cotti e una seconda cottura di riduzione a bassa temperatura (circa 800°C). In questo modo si ottiene una superficie metallica bucherellata dalle tonalità e dalla consistenza seducenti. Sono frequenti i turchesi profondi e i verdi scarabeo, insieme ai lustri rubino, che suggeriscono l'influenza dei ceramisti d'arte inglesi dell'epoca vittoriana, tra cui William de Morgan. È evidente che Marchi sta cercando di raggiungere la stessa padronanza della tecnica e lo stesso storicismo esotico dei migliori ceramisti d'arte della fine del XIX secolo, e non è senza successo.