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Maria Laura Turco per Liberi.tv ha incontrato Mr. Bolkestein

Maria Laura Turco, avvocato e inviata di Liberi.tv, ha incontrato l'ex Commissario europeo Frederik Bolkestein e ha avuto l'opportunità di porgli alcune domande in merito alla Direttiva servizi sulla libera circolazione dei servizi in seno all'Unione europea. In questa intervista ci porta a conoscenza delle risposte che ha ricevuto.
Ascoltiamo anche Franco Giacomelli, corrispondente di Liberi.tv da Ostia. Ostia, 18 aprile 2018.

Qui la registrazione integrale dell'incontro: L'Euro, l'Europa e la Bolkestein spiegate da Mr. Bolkestein

Esaù e il piatto di lenticchie
L' ex commissario europeo Fritz Bolkestein Il 18 aprile scorso ha partecipato a Roma al convegno organizzato da Donnedamare dal titolo "L' euro, l'Europa e la Bolkestein spiegata da Mr. Bolkestein".
L'idea degli organizzatori era quella di fornire un'interpretazione dell'art. 12 della direttiva - che impone l'assegnazione delle concessioni balneari a seguito di gara pubblica - nel senso di escludere dalla direttiva proprio le concessioni demaniali stesse.
Ebbene, Mr. Bolkestein - dopo aver premesso che la sua opinione aveva un valore politico e non giuridico - si è subito espresso nel senso che le concessioni balneari non rientrano nella direttiva che porta il suo nome perché i concessionari offrono beni e non servizi.
Il concetto appare forzato: il concessionario offre il servizio di assistenza ai bagnanti sulla spiaggia e in mare, il servizio di salvamento, il servizio di pulizia e ordine della spiaggia, il servizio di pulizia di bagni e docce, il servizio di apertura ombrelloni, sdraio e lettini, il servizio pattini e ogni altra attività connessa alla balneazione.
Il bene lo mette lo Stato, le spiagge fanno parte del demanio e quindi sono già nostre.
Sul punto si è già espressa la Corte di Giustizia con sentenza del 14 luglio 2016 che ha chiarito: "le concessioni vertono sull'autorizzazione a esercitare un'attività economica in un'area demaniale".
Restano a questo punto le domande:

  1. Qual è il valore giuridico dell'opinione di Mr. Bolkestein a 12 anni dall'emanazione della direttiva?
  2. Quale utilità può portare tale opinione alla causa dei balneari?
  3. Chi ha pagato il viaggio in Italia di Mr. e Mrs. Bolkestein?

Chiarito subito che l'opinione di chi ha dato il nome alla direttiva è priva di valore giuridico, in quanto il testo è stato più volte emendato, completamente stravolto e il testo definitivo  approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione: non è quindi frutto del lavoro di un singolo. L'interpretazione della direttiva spetta ai giudici, così come l'interpretazione di qualsiasi altra legge.
L'utilità di avere acquisito l'autorevole opinione del presentatore del primitivo testo della direttiva appare quindi soltanto quello di gettare ancora fumo negli occhi dei concessionari balneari, una platea in ovazione è stata definita, nessuna utilità pratica.
Scopo dei politici e sindacati appare allora non quello di tentare di risolvere veramente il problema  - che non potrà risolvere neanche un governo a conduzione leghista, dal momento che non può sciogliere l'Italia dai Trattati - ma di tirare avanti, finché non verrà aperta una procedura di infrazione e il problema dovrà allora essere risolto in estrema emergenza, con gravi danni per tutti.
Nel frattempo il 'Sistema Italia', con la proroga illegale al 2020 e la legge sulla sdemanializzazione, sta cercando di mettere al sicuro le aree più interessanti sottraendole alla direttiva Bolkestein.
Ancora un'altra stagione balneare illegale e chi perde è l'Erario, che non incassa quanto invece potrebbe con bandi di gara pubblici. Ma l'Erario siamo noi. E poi perdiamo ancora noi per la seconda volta perché questi bandi garantirebbero prezzi più bassi per servizi migliori.
Alla terza domanda non so rispondere, ma non posso credere al piatto di lenticchie perché il signor Bolkestein mi è sembrato un vero signore.

Maria Laura Turco

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